
I tre vicoli di Napoli da vedere assolutamente!
Il vicolo, dal latino "vicus", significa borgo. Rappresentato da una stradina urbana, delimitata da case e palazzi.
La città conta più di 100 vicoli, che si intrecciano dal centro storico
Una vera gioia per il turista è quella di visitare chiese centenarie e piazze storiche. Passando in queste piccole viuzze, si ritrova spettatore inconsapevole della Napoli più intima.
Quando si entra nei vicoli di Napoli ci si immerge in uno scenario teatrale.
Ovunque siate, in qualsiasi strada, ti basterà alzare gli occhi al cielo per accorgerti di essere sovrastati da tanti panni stesi di tutti i colori. Un vero e proprio scenario magico.
In alcune stradine ci si ritrova invasi e pervasi da diverse fragranze
Dal profumo delle sfogliatelle, inebriati dal pungente odore del rum nei babà, ed attratti dalla buonissima pizza a portafoglio.
Per non parlare dei cantanti improvvisati, e forse neanche tanto visto la bravura, in quanto a note e canzoni, qui siamo nella patria della musica popolare.
Se siete a Napoli, tre sono i vicoli che proprio non potete perdervi:
Il Vicolo di San Gregorio Armeno
È famoso in tutto il mondo perché sede delle botteghe della tradizione presepiale. Ha origine in epoca classica: esisteva nella stradina un tempio dedicato a Cerere, dea romana della fertilità, alla quale i cittadini offrivano come ex voto delle piccole statuine di terracotta, fabbricate nelle botteghe vicine.
La nascita del presepe napoletano risale alla fine del ‘700. Camminare per San Gregorio è come ritrovarsi in luogo di altri tempi. Il fascino di tutte quelle opere d'arti unito alla tradizione, avvolgono mente e cuore.
Il Vico Scassacocchi
Situato nel centro storico di Napoli, tra Via dei Tribunali e Spaccanapoli. Due sono le teorie sull'origine del suo nome: la prima è che un tempo fosse il vico degli sfasciacarrozze, che vendevano a prezzi stracciati mozzi, balestre, ruote e tutto quello che era possibile riciclare dalle carrozze.
La seconda ipotesi vede, invece, l’origine del nome legata al fatto che la sua ampiezza, avrebbe causato in passato la rottura delle ruote di carri e carrozze.
Il vico viene citato anche nel film “Napoli Milionaria” di Eduardo De Filippo. Il personaggio di Pasqualino Miele (interpretato da Totò) abita al quinto piano del numero 17 di Vico Scassacocchi.
Il Vico Freddo a Rua Catalana
Si trova nella zona portuale della città. É chiamato “vico frisco'” proprio perché non battendovi mai il sole (a causa dei palazzi che lo circondano) ma, godendo del vento del mare, riesce a mantenere una temperatura umida e fresca persino nelle estati più calde.
Nel 1343 la regina di Napoli Giovanna I d’Angiò, per incentivare il commercio, chiamò in città negozianti e operai di diverse nazionalità, assegnando a ciascuno un quartiere dove poter vivere. Rua Catalana fu, ovviamente, assegnata agli spagnoli.
In quest’ultima risiedevano lattonieri, rigattieri e sugherai. Ancora oggi è un quartiere-laboratorio sede di botteghe artigiane della latta e di altri materiali poveri.
Dal 1997 l’artista Riccardo Dalisi ha fatto tornare il vico al suo antico splendore, riunendo tutti gli artigiani della zona che hanno dato vita a un museo di arte contemporanea a cielo aperto.
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